Questo Blog Post sul Rione Sanità di Napoli è dedicato a chi sa esplorare al di sotto della superficie, a chi è portavoce del cambiamento e a chi crede nella collaborazione come strumento di costruzione.
Fatta questa breve, ma essenziale prefazione non posso che aggiungere “Vedi Napoli e poi ci torni!”.
Sì perché negli ultimi 3 anni ci sono tornata 3 volte ed ogni volta mi appassiono a nuove storie, a nuovi posti, ma soprattutto mi sento a casa.
Non so perché Napoli mi ricordi la mia città d’origine (Taranto), ma mentre passeggio per i suoi vicoli e rubandole pezzi di anima curioso guardandola da dietro ad un mirino di una macchina fotografica la trovo unica, travolgente, caleidoscopica, una perfetta regina degli opposti.
Personalmente non sono mai stata una persona da foto cartolina e visite dei monumenti e forse sarà per questo motivo che il Rione Sanità mi ha davvero stregata.
Prima vi ho parlato di esplorazione al di sotto della superficie ed è da lì che voglio iniziare il racconto.
Le Catacombe
Le Catacombe di San Gaudioso, prima tappa del nostro Blog Tour alla scoperta di una Napoli diversa, ci accolgono con questa citazione:
“Ccà dinto, ‘o vvuo capì, ca simmo eguale?
Muorto si’ tu e muortoso’ pur’io;
ognuno comme a ‘n’ato è tale e quale”
Per i cinefili non sarà stato difficile attribuire la citazione a Totò, il Principe della Risata nato e cresciuto nel Rione Sanità, nel suo ‘A Livella.
Un posto incredibile che nel Seicento era destinato alla sepoltura degli aristocratici e degli ecclesiastici. Ovviamente questa sepoltura speciale prometteva la purificazione dell’anima e l’espiazione dei peccati, a cui si aggiungeva il servizio di affresco del corpo con teschio del defunto ben in vista ad opera dell’artista Giovanni Balducci.
Il tutto aveva un costo molto oneroso ed è per questo motivo che le Catacombe di San Gaudioso hanno la “Hall of Fame” degli aristocratici del tempo ad eccezione del Balducci, che nobile non era, ma che ha dedicato tutta la sua vita lavorativa priva di compenso pur di venire sepolto lì.
Percorrendo il Miglio Sacro, ovvero questo percorso della lunghezza di un miglio che attraversa tutto il Rione Sanità dalla Basilica dell’Incoronata fino a Porta San Gennaro, si raggiungono le Catacombe di San Gennaro.
Esse si sviluppano su due livelli non sovrapposti. La catacomba inferiore si presenta come un fitto reticolato scavato nel tufo mentre quella superiore presenta la Cripta dei Vescovi in cui venivano sepolti i vescovi, una basilica sotterranea a tre navate ed ovviamente la tomba di San Gennaro.
Il Cimitero delle Fontanelle
L’ultima tappa di questo viaggio sotterraneo è al Cimitero delle Fontanelle, il più grande ossario di metà Seicento in cui venivano seppelliti gli appestati e i colerici.
Un luogo dalla storia davvero unica e misteriosa, che nel tempo ha generato polemiche ed è stato addirittura oggetto di chiusura perché nel Dopoguerra i napoletani preferivano passare del tempo lì piuttosto che nelle chiese. Esso fu poi riaperto nel 2010.
Non tutti i teschi sono uguali ed è per questo che vi invito a visitare il Cimitero delle Fontanelle e a farvi raccontare la leggenda del teschio di Donna Concetta o teschio sudato.
Percorrere il Miglio Sacro in compagnia delle guide delle Catacombe di Napoli ha un costo di 15€ ma con l’acquisto di un unico ticket si ha la possibilità di visitare i due siti anche in momenti diversi perché il biglietto una validità di 12 mesi.
Info: http://www.catacombedinapoli.it/it
Cosa vedere: Street e Palazzi
Finito il tour sotterraneo la bellezza del Rione è scritta sui muri, un paradiso a cielo aperto per gli Street Art lovers, corre tra i vicoli su un motorino, ti porta su terrazze con panorami mozzafiato, profuma di panni stesi, di fritto, ma soprattutto viene fuori prepotente guardando Palazzo Sanfelice e Palazzo dello Spagnolo. Quest’ultimo dovrebbe diventare un po’ La Mecca degli amanti di Sense 8, perché una parte importante del finale è stata girata lì.
Food e Hospitality
Giunti a questo punto del racconto, da buona forchetta, non posso lasciarvi senza qualche consiglio food.
Il Rione Sanità è la tana di Concettina ai Tre Santi che non ha bisogno di presentazioni e della Pasticceria Poppella, tappa obbligatoria per l’assaggio del “fiocco di neve” e di cui questa volta, in occasione del mio compleanno, ho avuto l’onore di assaggiare la torta Napulè. Poi vi consiglio di lasciarvi guidare dagli odori per assaggiare la pizza fritta. Non avrete che l’imbarazzo della scelta.
Per l’hospitality B&B Casa del Monacone è una garanzia, ogni stanza è identificata da un simbolo di Napoli, al mattino farete colazione con un vero espresso napoletano ed un fiocco di neve o una sfogliatella, ma soprattutto vi sentirete parte della storia che vi ho appena raccontato.
La Cooperativa Sociale La Paranza
Concludo questo articolo parlandovi di Don Antonio Loffredo e della Cooperativa Sociale La Paranza che ogni giorno si impegnano nella creazione di spazi, attività e percorsi formativi per ragazzi, nella gestione delle Catacombe e dei flussi turistici, nella riscoperta del patrimonio artistico e culturale e tanto altro.
Lasciatevi affascinare ed ispirare dalle loro storie e tal proposito per chi volesse conoscere i ragazzi della Cooperativa consiglio la lettura del libro Vico Esclamativo di Chiara Nocchetti.
Un grazie speciale a Gaetano Balestra per essere stato la nostra guida e compagno di viaggio, ma soprattutto per aver reso unica questa esperienza.
Articolo realizzato in collaborazione con: Catacombe di Napoli
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